Il carattere del cane, come quello delle persone, è generato da doti più o meno marcate e miscelate tra loro, che delineano il comportamento di ogni soggetto basandosi in primis sulla sua genetica, e solo successivamente sulle esperienze del vissuto. Tra doti come tempra, temperamento, tempo di attenzione, vigilanza ecc… c’è anche l’aggressività, con la sua scala di valori e le sue tipologie. Vediamo molto spesso aggressività territoriale, oppure legata alla difesa della prole, oppure ancor più spesso abbiamo a che fare con un’aggressività evocata da istinti di conservazione che ancora oggi il cane porta con se, nonostante la domesticazione lo abbia molto modificato nel corso del tempo. A questo punto la domanda è lecita “conservazione di cosa?” … conservazione di se stesso e tutela della propria incolumità, che spesso riscontriamo in soggetti in cui la tempra (o forza psicologica) è presente in quantità non adeguata. Una tempra bassa si traduce spesso in atteggiamenti diffidenti e paurosi, che possono sfociare in manifestazioni aggressive dovute principalmente ad una profonda insicurezza, all’incapacità del soggetto di affrontare una situazione per lui non facilmente gestibile. Nei cani paurosi la pulsione aggressiva è un’arma assolutamente efficace e vincente, è ciò che gli permette di tenere lontano il “problema” senza doverlo affrontare in modo diretto… insomma, una vera e propria strategia. È quindi fondamentale imparare a gestire correttamente una situazione tesa, capire quali sono le motivazioni che inducono il cane a “mettersi sulla difensiva” ed aiutarlo, non con le coccole ma attraverso un percorso di crescita che lo renda capace di affrontare situazioni avverse senza ricorrere ad atteggiamenti esagerati.
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